Dopo la pausa estiva, tornano le interviste di Maurizio Mazzurco, con il ventesimo capitolo
Il protagonista di oggi è il Capitano, Vincenzo Greco.
Presentati brevemente. Quando e come hai iniziato a correre? Come sei arrivato alla Lazio Olimpia Runners Team? Fai un piccolo bilancio di questa esperienza.
Sono Vincenzo Greco, atleta della Lazio Olimpia Runners Team da sempre. Ho iniziato la mia attività, direi, considerata la “media” degli appassionati runners, in tarda età, oltre 45 anni. La mia prima squadra è stata la Lazio Atletica, scelta scontata per chi tifa calcisticamente “la prima squadra della Capitale”, poi è proseguita nella Lazio Triathlon per solo un anno, per approdare, all’atto della costituzione, alla Lazio Runners Team.
Le mie scelte sono state sempre dettate dalla voglia di divertirmi con gli amici che ho conosciuto dall’ inizio della mia breve storia sportiva. Sono un”tapascione della domenica”, convinto della bellezza di questa disciplina che ti permette di competere nelle gare senza intenti agonistici ma solo per il puro piacere di partecipare e arrivare al traguardo.
L'allenamento che preferisci e perché.
Mi alleno molto poco, purtroppo, per mancanza di tempo; per fortuna da circa un anno frequento una palestra vicino casa che consente l’ingresso anche in orari serali. In passato, in compenso, e più precisamente prima della pandemia, partecipavo a tutte le gare domenicali, oltre 40 l’anno e quindi il mio allenamento era … “la gara”.
Il tipo di gara che preferisci? Pista, strada o cross, gara corta o lunga?
Sicuramente i percorsi stradali ma non disdegno il cross. In merito alla lunghezza del percorso non è un grossissimo problema (a parte il maggior impegno fisico ovviamente!), l’importante è arrivare e divertirsi.
Preferisci allenarti in compagnia o da solo? Quando corri a che cosa pensi? Ti concentri sul gesto atletico, su un pensiero, sull'ambiente? Dove ti alleni
Preferisco allenarmi da solo, quando posso. Il luogo preferito è Villa Ada.
I miei pensieri sono concentrati su me stesso: mi piace ascoltarmi, e l’allenamento diventa quindi anche un proficuo momento di riflessione.
Come ti alimenti abitualmente? Chi suggerisce le tue scelte dietetiche?
Per dare un po’ di ordine alle mie pessime abitudini alimentari da un po' di tempo sto seguendo i suggerimenti di un nutrizionista. La scelta al momento sta dando i risultati sperati. Pensavo di essere un caso “disperato”!
Quali sono le sensazioni prima, durante e dopo una gara?
Le sensazioni durante e dopo una gara sono sempre e solo positive.
Nel mio caso e alla luce delle mie scarse performance sportive, la contentezza di concludere una gara è una sensazione indescrivibile anche se la stanchezza la fa da padrona.
Come ha contribuito lo sport al tuo benessere?
Lo sport ed in particolare la corsa ha contribuito in maniera decisiva in alcune delle fasi della mia vita soprattutto nei momenti difficili. Sicuramente un ottimo “antistress”!
Ti sei sentito campione nello sport almeno una volta nella vita?
Prima dell’emergenza COVID, in occasione di una gara a Monterotondo mi sono aggiudicato “il mio primo podio”: sono risultato “il quinto di categoria“ (mi sembra poco significativo dire che il numero di atleti iscritti per la categoria in questione erano 5, ma comunque è stato un grande incoraggiamento!)
Chi ti piace ricordare fra le persone che hai conosciuto praticando lo sport?
Sicuramente Viridiana. Mi ricordo come se fosse adesso quando la incontrai la prima volta in occasione di una gara a Fiumicino. Gli consegnai il pettorale … era emozionata. Sono stato il suo Capitano. Ora sono io ad essere emozionato nel raccontarlo.
Poi mi piace ricordare tutti i campioni della nostra squadra ai quali nel tempo ho consegnato i pettorali: Matteo Vespa, Matteo Vitulano, Ismaele, Marco Bravetti, Roberto, Giulia, Paola, Cristina, Monica e tanti altri.
Un pensiero particolare a tutti gli amici che oggi tengono in vita la nostra LORT: Enzo, Marco, Paola, Franco, Massimo, Gianfranco, Maurizio e Concetto ed al nostro Presidente Onorario Maurizio Vasintoni, ma soprattutto a Orazio.
Hai incontrato il doping nella tua carriera sportiva?
Non ho mai incontrato il doping nella mia breve vita sportiva: non mi piace barare, né sinceramente confrontarmi con chi lo fa, in modo più o meno occulto.
Un sogno realizzato o da realizzare?
Fare una maratona.
Come riesci a conciliare il podismo con gli impegni di lavoro e di famiglia?
Non ci riesco, attualmente. Comunque, a 64 anni è lecito pensare che presto avrò più tempo da dedicare alle cose che mi piacciono e tra queste sicuramente la corsa avrà un posto preminente!