In 5.000, per ricordarne 30.000, attraverso il nome di uno.

Giorgio Gaber cantava: "La Libertà non è uno spazio libero, Libertà è partecipazione". Ed è tutta qui l'essenza della corsa di Miguel: partecipare, esserci, correre; che poi, a guardare bene, è l'esatto contrario di scomparire, dissolversi, non esserci. In poche parole: Desaparecidos.

Correre è il gesto che più di ogni altro rende l'essenza della Libertà ed è attraverso esso che che ricordiamo chi, per amore di Libertà, ha perso la vita; affiancato da altri 30.000 come lui, che magari non correvano, ma per i quali la Libertà aveva un significato che andava al di là della vita stessa.

Miguel lo incontriamo ogni volta che corriamo: durante un noioso lungo o durante una estenuante ripetuta; durante quel medio che ci scioglie le gambe o durante quello sprint che ci toglie il fiato.

Miguel è il corridore che ci affianca sbuffando di fatica e quello che ci sorpassa senza affanni.

Miguel siamo noi che corriamo lungo il fiume e sopra i ponti di Roma, felici di essere liberi di farlo quando ancora oggi, nel mondo, ci sono milioni di persone che certi lussi li possono solo sognare.

Ciao Miguel, ciao Uomo Libero, ci vediamo lungo strada.

Claudio Feliziani