Per anni mi sono che detto che un giorno l'avrei fatta, che un giorno avrei tagliato quel traguardo ma ogni volta ero spaventato da quel carico di km che avrei dovuto correre in preparazione.

Poi è arrivata questa maledetta pandemia che ha disorientato tutti e ribaltato completamente le nostre abitudini. Ci ha allontanato gli uni dagli altri e nel momento in cui sono state aperte le iscrizioni alla Maratona di Roma, con partenza all'alba, la nostra ripartenza, non ci ho pensato sopra due volte.

Il primo messaggio è stato per Roberto: "Robè me so iscritto alla Maratona, mo te tocca damme na mano!", il suo "Certo" ha fatto iniziare una vera e propria avventura. La preparazione estiva, nonostante il caldo, è volata via senza particolari patemi e con i lunghi corsi per la maggior parte insieme a Roberto ed Emanuele. Allenamenti che non avevo mai fatto prima di allora: prima 22 km; poi 26 km; 28 km sulle salite dei Castelli Romani; 30 km; 34 km nell'afa agostano di Roma ed ancora 30 km il 5 settembre alla Cortina - Dobbiaco. 

Il sabato prima della gara mi ritrovo ad essere praticamente in trance, un misto tra agitazione, concentrazione, paura ed eccitazione. 

La sveglia è alle 3.30 di notte. Colazione, mi vesto, metto lo zainetto, un bacio a Sara e Flavio e via fuori nel buio. In macchina gli ACDC a tutto volume mi caricano ancora di più, come se ce ne fosse di ulteriore bisogno. Mi incontro con gli altri ragazzi, una foto, due risate e pian piano ci avviamo ognuno verso la propria griglia di partenza: io sono in quella TOP GIALLA. L'alba comincia ad affacciarsi su Roma e la mia concentrazione, ormai, è ai massimi livelli, sono semplicemente al momento della verità...ora tocca a me. 

3...2 ...1 si parte!

i primi km scorrono facilmente, sono in pieno controllo di me stesso e delle emozioni che mi hanno attraversato nelle ultime ore. Lungo il percorso incontro prima Emanuele poi Marco che con i loro DAJE non mi fanno fare altro che accelerare il passo (ho un problema di acciaccamento di vena in questi casi). Al 14 km, come da programma, mi si affianca il mio angelo custode Roberto che esordisce con "AO MA GIA STAI QUA???", effettivamente il passo è più veloce di quel che avevamo programmato e solo più tardi me ne accorgerò effettivamente. Corriamo fianco a fianco con Rob che ogni tanto si esibisce in qualche dribbling alla Luis Alberto per evitare i giudici pignoli. Il passaggio alla mezza maratona è di ben 4 minuti più basso rispetto alle idee iniziali ma, continuiamo cercando di gestire le forze. Il passaggio ai 30 km è semplicemente un qualcosa di fantastico con Iampi, il Kaiser, Viridiana, Paola e Concetto intenti a fare un tifo infernale che mi riempie il cuore.

Dopo poco, però, i primi km sostenuti ad un ritmo veloce si cominciano a far sentire ed iniziano i guai dando il via agli ultimi km corsi con il cuore. Roberto mi incita, i muscoli strillano letteralmente, la benzina è finita ma quello è il mio giorno e niente mi può fermare. Finalmente arriva Piazza Venezia, sento la musica. Lo vedo è l'arrivo, è il momento, il mio momento, il momento che avevo sognato. Ce l'ho fatta e l'unico modo per tirare fuori quelle emozioni è piangere, è tagliare il traguardo in lacrime.

CHI VINCE GLI ALTRI E' FORTE MA CHI VINCE SE STESSO E' POTENTE...IO ORA SONO POTENTE!!!