Diciannovesimo capitolo delle interviste di Maurizio Mazzurco.
Il protagonista di oggi è Paoletta Plebani
Presentati brevemente. Quando e come hai iniziato a correre?
Ciao, mi chiamo Paola, anche se poi tutti mi chiamano Paoletta. Sono laureata in Scienze Motorie e lavoro come insegnante a scuola, istruttore di nuoto e di ginnastica posturale. La corsa ha sempre fatto parte di me fin da piccola, ma soltanto nel 2017, in un periodo in cui mi sentivo come bloccata dentro la mia stessa esistenza, ho indossato le scarpe e ho riscoperto questa attività che mi ha restituito salute fisica e mentale.
Come sei arrivata alla Lazio Olimpia Runners Team? Fai un piccolo bilancio di questa esperienza.
Tramite Massimo Capria, vicepresidente di questa società, con cui collaboro da 16 anni. Ascoltando i suoi racconti e aneddoti, mi sono fatta convincere e mi sono tesserata. I colori sociali e l’accoglienza dei compagni hanno fatto il resto. Mi trovo benissimo e ho trovato tanti amici veri, come la mia compagna di corsa Anna Danila Chirizzi e il mio compagno di avventure Concetto Luzzi, senza dimenticare tutti gli altri e ovviamente la nostra amata Viri.
Preferisci allenarti in compagnia o da sola? Quando corri a che cosa pensi? Ti concentri sul gesto atletico, su un pensiero, sull’ambiente? Dove ti alleni? Quante volte ti alleni a settimana?
In compagnia o da sola dipende dalle giornate. Nei periodi migliori riesco ad allenarmi anche tre volte a settimana, più un allenamento di nuoto, altrimenti mi adatto a quello che si può fare, secondo il tempo, il meteo e impegni vari. Di solito corro per le vie del mio paese, dove ho i miei percorsi calcolati in base alla distanza e alla difficoltà, oppure se ho compagnia nella macchia di zona. Mentre corro penso a tante cose, mi guardo intorno e a volte mi accorgo di tante cose che normalmente mi sfuggono.
L’allenamento che preferisci e perché.
La corsa continua con variazioni di terreno e di pendenze.
Com’è il tuo allenamento?
Prevalentemente aerobico, un po’ alla Forrest Gump!
Hai un allenatore? Il tuo rapporto con lui.
Non uno ma tanti, i miei compagni di squadra di zona, Massimo Capria, Luigi Torresi, Michele Di Gaspare, Luciano Facchetti e Concetto Luzzi, con la consulenza esterna di Stefano Malafoglia. Allenandomi con loro sono migliorata tanto scoprendo punti di forza e punti deboli.
Fai stretching, ginnastica, yoga o altro e con quale frequenza?
Lo stretching non lo sopporto proprio, per mantenere un po’ di elasticità nuoto e “rubo” qualche esercizio di posturale durante le mie lezioni e tanta tanta respirazione.
Hai un diario in cui annoti programmi, allenamenti, gare, test?
Si, giusto per tenere monitorata la mia attività.
Come ti alimenti abitualmente? Quale alimentazione segui prima, durante e dopo una gara? Assumi integratori alimentari? Chi suggerisce le tue scelte dietetiche?
Ho sempre seguito un‘alimentazione equilibrata, soprattutto perché lavorando in piscina non mi posso permettere di rischiare grandi abbuffate. La corsa non ha troppo modificato il mio modo di mangiare e faccio un’integrazione semplice con prodotti naturali di vitamine essenziali e minerali.
Finché la testa e le gambe girano insieme ho la fortuna di avere un fisico che mi tradisce raramente.
In caso di problemi fisici a chi/che cosa ricorri? Usi abitualmente massaggi o fisioterapia o solo in caso di infortuni?
Massimo Capria e tutta la nostra equipe ne sanno qualcosa, Diciamo che il fisioterapista o l’osteopata sono i miei primi riferimenti in caso d’infortuni.
Il tipo di gara che preferisci? Pista, strada o cross, gara corta o lunga?
Ogni gara ha il suo fascino, pista, strada o cross, corta o lunga. Quello che odio invece sono le gare con i percorsi a circuito, mi mandano fuori giri.
Quali sono le sensazioni prima durante e dopo una gara?
Prima della gara ho dei riti da rispettare, le sensazioni cambiano da gara a gara specialmente se si affronta un percorso nuovo. Durante la gara sono io con me stessa, è difficile esprimere questo rapporto in continua evoluzione. Dopo una gara, al di là di com’è andata mi sento leggera, rinata.
Quali sono le condizioni fisiche o ambientali che ti possono condizionare?
L’idea di uscire a correre con la pioggia un pochino mi frena.
Come ha contribuito lo sport al tuo benessere? Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare attività fisica? Cosa ti ha insegnato la corsa?
Lo sport mi ha salvato la vita e mi ha reso la persona che sono oggi. Lo sport e tutte le persone che ho conosciuto mi hanno insegnato a sorridere e trovare un posto nel mondo. La corsa in particolare mi ha insegnato che ”nothing is impossible”.
Ti sei sentita/o campione nello sport almeno una volta nella vita?
Forse quest’anno, alla fine della mia prima Roma-Ostia, gara che ho dovuto rimandare di un anno e che ho corso tutta d'un fiato con la voglia di cancellare chilometro dopo chilometro il 2022, un anno funesto per tanti motivi.
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva?
Mi sostengono e poi molti dei miei amici corrono anche loro.
Quali sono i risultati sportivi che ricordi con più piacere? La gara più difficile, quella dove hai sperimentato le emozioni più belle? Il successo che più ti ha gratificato?
I risultati delle prime gare che mi hanno dato la spinta di proseguire e affrontare nuove sfide, mentre la gara più difficile è stata la mia prima mezza maratona a San Benedetto del Tronto, dove dopo 15km sono andata fuori giri e gli ultimi km sono stati veramente duri soprattutto a livello di testa, ho pagato tanto l’inesperienza di una distanza più lunga. Le emozioni più belle invece le devo dividere tra la Corsa di Miguel e i Giri Podistici a Tappe nelle isole italiane, Favignana, Ponza e Pantelleria. Il successo più gratificante fino ad oggi è stato il terzo posto raggiunto con le compagne della mia squadra alla Corri per il Verde 2022, proprio perché è stato un risultato di squadra!
Chi ti piace ricordare fra le persone che hai conosciuto praticando lo sport?
Un sorriso che non dimenticheremo mai. Viridiana.
Hai incontrato il doping nella tua carriera sportiva? C’è un messaggio che vorresti dare per sconsigliarne l’uso?
No, ed è una cosa che rifiuto a priori. Doparsi significa tradire il proprio sport. L’atleta deve prendere coscienza dei propri limiti e affrontarli, superarli con impegno e dedizione e magari una corretta integrazione.
Come hai gestito eventuali crisi, sconfitte, infortuni? Hai mai pensato o rischiato per infortuni o altro di smettere?
Sempre con molta razionalità. Quando corri per distrarti dalla quotidianità, per divertimento, non puoi permetterti di farti sopraffare anche da questa attività. Niente e nessuno ci sta aspettando. Cadi, ti rialzi e ricominci a correre sempre con il sorriso sulle labbra che è la cosa più importante.
Quali sono i tuoi prossimi obiettivi sportivi? Un sogno realizzato o da realizzare?
Non lo posso dire…
«L’importante non è vincere, ma partecipare con il massimo impegno e al limite delle proprie possibilità» (De Coubertin). Sei d’accordo? Quale può essere un tuo messaggio rivolto a un amico per avvicinarsi a questo sport?
Sarebbe ancora più corretto: “L’importante non è vincere a tutti i costi…”.
Riguardo al messaggio per far avvicinare un amico a questo sport gli direi: “Non pensare ai km ma vivili uno ad uno”.
Riesci ad immaginare una vita senza lo sport?
Non potrei mai, io ne ho fatto la mia ragione di vita in tutti i sensi!
Come riesci a conciliare il podismo con gli impegni di lavoro e di famiglia?
È dura, ma volere è potere.
Segui l’atletica? Segui trasmissioni televisive di sport? Frequenti siti di sport? Lo sportivo che preferisci e perché.
Sì, quando posso guardo l’atletica in tv, anche se lo spazio che le riservano è limitatissimo. Inoltre, cerco di non perdermi mai il Golden Gala, adoro questa manifestazione! Lo sport come già detto è la mia vita e mi è d’obbligo seguire siti sportivi! Attualmente il mio atleta preferito esula dalla corsa, si riferisce al nuoto: Gregorio Paltrinieri, un misto di forza, volontà, sfrontatezza e ovviamente simpatia, un bell'esempio per i giovani di oggi che si affacciano al mondo dello sport.