Nono capitolo delle interviste di Maurizio Mazzurco.
La protagonista di oggi è Antonella Massaro.
Ecco una conversazione con un’altra delle atlete che compongono la nostra squadra femminile: Antonella Massaro. Prova a descriverti in due o tre righe.
Dinamica! Mi piacerebbe tanto riposare di più ma “gli eventi quotidiani” me lo impediscono.
Fortunata! Perché in realtà faccio tante cose che mi piacciono e mi rendono felice, anche insieme alle persone a cui voglio bene!
Quando e come hai iniziato a correre?
Correre mi è sempre piaciuto, anche quando giocavo a pallavolo, sport che ho praticato a livello agonistico dagli 11 ai 31 anni in serie C e B. Successivamente mi sono avvicinata all’atletica seguendo la “sister”, la mia sorella gemella, che già la praticava da qualche anno e ora da più di dieci anni continuo con più costanza, anche se sempre in modo molto soft.
Quali motivazioni ti hanno spinto a iniziare?
Sicuramente la necessità di fare sport. Correre è senz’altro la forma più facile, ammesso che piaccia. Penso che chiunque abbia fatto sport a livello agonistico per tanti anni senta poi la necessità di continuare a praticarlo. Fa parte del proprio stile di vita.
Come ti trovi nella Lazio Olimpia Runners Team?
La fusione dell’Olimpia 2004 con la Lazio Runners Team, per quanto mi riguarda, è stata piuttosto sofferta...io sono romanista! A parte la battuta, il sodalizio è stato ed è molto positivo. Devo dire che è un bellissimo ambiente! Si vivono gli stessi valori che hanno ispirato la nascita dell’Olimpia 2004, e che a suo tempo mi avevano spinto a sceglierla: l’amicizia, la trasparenza, la condivisione. Far parte di una società cosiddetta “forte” non mi interessa. Più che ottimi risultati di società cerco appunto divertimento e senso di condivisione, e ho trovato un bel gruppo di persone “sportive”. Non si parla solo di tempi e di performance, nonostante ci siano atleti di tutto rispetto. C’è la giusta competizione ma si scherza e si ride anche, per fortuna, come è giusto che sia, e il clima è amicale. Quest’anno sono tornata a correre in modo semi ufficiale alla Parkrun di Caffarella dopo un incidente di bici, che non voglio più neanche ricordare e mi ha tenuta completamente ferma dalla corsa per quasi tre mesi. Ebbene, la mia più grande gioia in quella occasione è stata poter ricordare la nostra Viridiana. L'ultima volta mi aveva sorriso proprio lì, a una tappa di Corri per il verde. La conoscevo appena ma la ricordavo benissimo, il suo sorriso aperto e pieno di mille parole è indimenticabile per tutti noi!
Preferisci allenarti in compagnia o da sola?
Sicuramente in compagnia. Per esigenze logistiche, però, spesso corro da sola, e alla fine ho scoperto che non mi dispiace affatto.
Quando corri a che cosa pensi? Ti concentri sul gesto atletico, su un pensiero, sull’ambiente?
È un momento in cui penso a tante cose e la mente vaga piacevolmente. Spesso mi alleno nel parco della Caffarella e non posso fare a meno di pensare a quanto sia bello e a quanto sia fortunata a poter correre in quell’ambiente. Già solo questo mi rende felice.
Fai stretching, ginnastica, yoga o altro e con quale frequenza?
Stretching sempre, prima e dopo, almeno per i gruppi muscolari più forti: retaggio della pallavolo. Purtroppo, a parte alcuni esercizi posturali, essenziali per riequilibrare la schiena, non faccio altro. Cerco periodicamente di fare almeno le salite, ma come potenziamento sto proprio a zero.
Hai un diario in cui annotare programmi, allenamenti, gare, test?
Annoto i tempi dei vari allenamenti sulla mia micro agendina. La cosa che faccio con più passione è la raccolta delle foto per ogni gara: ho un bell’archivio fotografico a cui tengo tantissimo!
Come ti alimenti abitualmente?
Direi che mangio tutto in modo equilibrato. In generale, preferisco pesce, legumi e uova alla carne.
Quale alimentazione segui prima, durante e dopo una gara?
Devo ammettere che non ho nessun riguardo in merito. Mi capita spesso di gareggiare dopo cene con amici e vi lascio immaginare cosa posso mangiare dopo.
Assumi integratori alimentari?
Si, vitamine della frutta e della verdura che ritengo molto importanti.
In caso di problemi fisici a chi/che cosa ricorri?
Ho la fortuna di avere una fisioterapista in famiglia, mia sorella Elena, quindi chiedo a lei. Devo dire anche che personalmente credo molto nel recupero autonomo del corpo, affiancato ad interventi manipolatori mirati. Non ho mai forzato la situazione. Tanti anni di sport mi hanno dato una buona percezione del corpo.
Il tipo di gara che preferisci? Pista strada o cross, gara corta o gara lunga?
Strada fino a 10 km, cross e gara corta in pista, massimo 400 mt.
Come ha contribuito lo sport al tuo benessere? Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare attività fisica? Cosa ti ha insegnato la corsa?
Lo sport è da sempre la mia palestra di vita. Ho cominciato e poi convissuto per circa 20 anni con una squadra: uno spaccato della vita reale, dove costruire la mia personalità. Il gioco di squadra mi ha insegnato ad accettare le sconfitte, con la corsa invece ho imparato a rialzarmi sempre dopo un periodo di stop e con un po' di forza in più, senza scoraggiarmi.
Ti sei sentita campione nello sport almeno una volta nella vita?
Non nell’atletica, ma nella pallavolo. In 20 anni di gioco, sono tanti i ricordi indelebili di squadra e personali che non si dimenticano. Nell’atletica non ho mai avuto emozioni così forti, ma sicuramente neanche successi altrettanto eclatanti.
Quali sono i risultati sportivi che ricordi con piacere?
Sicuramente le partite decisive per passare alla serie superiore. Un momento in particolare, soprattutto perché diverso da tutti gli altri. Sia io che Elena, ormai trentenni, accettammo di far parte di un gruppo di adolescenti fortissime allenate da mio marito. Avevamo “semplicemente” il compito di entrare quando erano in difficoltà, con il classico doppio cambio alzatrice/opposto, per riportare la concentrazione e la calma, essendo noi le vecchie della situazione. Ebbene, devo dire che svolgemmo con onore questo compito ma fu uno degli anni più impegnativi della mia attività sportiva, perché chiaramente non ci era permesso sbagliare. Il risultato finale fu la promozione di quel giovanissimo gruppo in serie C. Un’esperienza bellissima insieme a loro. Anche nell’atletica sono tanti i momenti belli, molti legati alle campestri, dove spesso mi sono ritrovata con sorpresa in premiazione.
Hai incontrato il doping nella tua carriera sportiva? C’è un messaggio che vorresti dare per sconsigliarne l’uso?
Ovviamente no, ed è inutile dire che è escluso dal mio vocabolario. Forse il messaggio migliore è che la vita come lo sport non fa sconti e prima o poi presenta il conto. L’inganno si paga!
Come hai gestito eventuali crisi, sconfitte, infortuni?
In generale posso dire di averli sempre accettati come momentaneo incidente di percorso: purtroppo capitano e la cosa migliore è risalire la china nel modo migliore. Personalmente poi non forzo mai la situazione, so aspettare che passi.
Hai mai pensato o rischiato per infortuni o altro di smettere?
No, non mi è mai passato per la mente. E dire che per una tallonite/tendinite e chissà che altro sono stata ferma per più di un anno! E c’è stato un periodo, molto lungo, in cui uscivo da un problema e cominciavo con un altro, cosa che non mi era mai successa in tanti anni di sport. Ma l’età era un’altra.
Un sogno realizzato o da realizzare?
Lo sport mi ha dato sempre tantissime soddisfazioni. Anche l’atletica: per esempio in una gara combattuta ho sempre sognato di tagliare il traguardo insieme mano nella mano con mia sorella. La prima volta che è successo è stata una sensazione bellissima. In questa nuova dimensione mi auguro di partecipare ancora con le mie nuove amiche a qualche bella staffetta!
Quale può essere un tuo messaggio rivolto a un amico per avvicinarsi a questo sport?
Se è una persona già di suo troppo individualista, glielo sconsiglierei vivamente. In caso contrario lo inviterei a provare per conoscersi meglio e capire quante possibilità ha il suo corpo di superarsi fisicamente, ma soprattutto mentalmente.
Riesci ad immaginare una vita senza lo sport?
Credo proprio di no. Sono insegnante di Scienze Motorie e quindi non ho speranza di smettere. È proprio nel mio DNA.
Hai una sorella gemella. Vuoi condividere con noi qualcosa di questa esperienza? Si dice che fra gemelli ci sia un rapporto assolutamente speciale.
Al di là delle ovvietà, avere una sorella gemella è davvero un valore aggiunto. Noi condividiamo tanto, sia nello sport che nella vita di tutti i giorni. La cosa più bella e che ci unisce ancora di più è avere le stesse passioni: lo sport, la manualità, la creatività in generale. Nell’atletica ci supportiamo e ci “sopportiamo”: io sono un po' più recalcitrante e direi insubordinata. Spesso la domenica la mando ad allenarsi da sola! Magari vado in bicicletta o a una mostra o più semplicemente dormo. La cosa divertente e abbastanza imbarazzante è che spessissimo ci ritroviamo all’allenamento vestite esattamente con gli stessi colori; le gemelle fanno cose strane.
Lo sportivo che preferisci e perché.
Se dico Totti!...