Sabato 22 Gennaio 2011 - Ore 11am – Winterton, South Africa – Miguel -24h
Eppure mi avevano detto che da queste parti era estate! Piove da due giorni e mezzo, da quando, dopo un viaggio a dir poco accidentato, ho messo piede in quest'area a pochi passi dal confine con il Lesotho. Due giorni di riunioni, di sveglia presto e di a letto tardi. Corso solo per una decina di chilometri su di un saliscendi spacca gambe. Meno male che non c'è fuso: solamente un'ora avanti rispetto a Roma. Termino l'ultima riunione con anticipo rispetto alla tabella di marcia.
Forse ce la faccio. Se agisco con rapidità e destrezza forse riesco a partecipare alla gara alla quale ogni anno non voglio mancare: la Corsa di Miguel.
Rapidità! Devo rapidamente, nell'ordine: Chiamare Lufthansa per anticipare il volo di domani. Non si tratta esattamente di un Roma-Milano e quindi la disponibilità di posti non è così scontata. Fatto! Posto disponibile e nessuna penale. Organizzare un trasporto da questo remoto luogo a Johannesburg (per gli amici, Joburg). Quattro ore e trenta di viaggio che all'andata mi hanno quasi ammazzato. Fatto! Meno male che Linda ha fatto il miracolo. Correre in camera, rimettere in valigia le quattro cose che mi sono portato e correre a fare il check-out. Il minivan parte tra 30 minuti. Fatto! Comprare qualche vettovaglia per il tragitto. Da queste parti gli Autogrill non vanno molto di moda. Fatto! Correre in bagno ed espletare l'espletabile ora. Motivo? Vedi sopra... Fatto pure questo...
Sabato 22 Gennaio 2011 – Ore 11.30am – Winterton, South Africa – Miguel -23h30'
A questo punto siamo pronti. Salgo sul minivan e, con mio sommo sollievo, vedo che l'autista non è lo stesso dell'andata: si era perso tre o quattro volte e si rifiutava di usare il GPS in dotazione. Un fenomeno! L'albergo mi allunga un pacco viveri anemico. Meno male che ho fatto scorte personali. Si parte con un italianissimo quarto d'ora accademico di ritardo. L'autista si presenta: Norman. Speriamo che non faccia di cognome Bates... Anche perchè ad ogni mia parola si uccide dalle risate, non so per quale motivo. È inquietante. Comincio a pensare che forse era meglio quello che si perdeva... Traffico nullo, strada accidentata ma non troppo, velocità da sconsiderato. Continua a ridere mentre ballonzoliamo. La lattina di coca-cola che ho oculatamente portato con me mi esploderà in faccia nel momento in cui l'aprirò. Almeno ha smesso di piovere.
Sabato 22 Gennaio 2011 – Ore 1.30pm – Da qualche parte tra Winterton e Joburg, South Africa – Miguel -21h30'
Abbiamo appena passato un valico posto a circa mille metri di quota. Il tratto appenninico dell'A1, in confronto, è la salitella del camping alla Roma-Ostia. Persone attraversano l'autostrada come se si trovassero in un'isola pedonale di un qualsiasi centro città. Il traffico è sempre inesistente, a parte giganteschi camion con rimorchi multipli che arrancano sulle salite. Norman ha smesso di ridere e guida concentrato. Sorseggio la coca- cola che, per fortuna, non ha emesso altro che un blando sibilo all'apertura. Sonnecchio. Il paesaggio è bellissimo. Mancano ancora almeno 2 ore per arrivare a Joburg.
Sabato 22 Gennaio 2011 – Ore 4.15pm – Aeroporto di Joburg, South Africa – Miguel -18h45'
Dopo quattro ore quarantacinque minuti di minivan, una sola sosta per espletare, il culo piatto e lo stomaco in disordine finalmente arriviamo all'aeroporto di Joburg. Saluto Norman che forse si aspetta una mancia. Non ho un Rand spiccio e quindi faccio il vago.
Norman non ride.... Check-in, controllo passaporti, controllo di sicurezza, blando shopping (nonostante un favorevolissimo tasso di cambio) e sonnellino nella saletta di attesa. Sento di aver adempiuto correttamente ai sacri rituali del perfetto viaggiatore e questo mi fa stare sereno. Imbarchiamo. Sono le 7.30pm e sono già passate otto ore da quando sono partito. Me ne aspettano almeno un'altra decina fino a Francoforte. Mi fa male la testa.
Notte tra Sabato 22 e Domenica 23 Gennaio 2011 – Orario indefinito – Da qualche parte a 11.000 metri sopra al continente africano – Miguel -“non so di preciso quanto”.
Dormo.
Domenica 23 Gennaio 2011 – Ore 5.15am
Approcciando Francoforte (non nel senso che cerco di rimorchiarla.... Ok, pessima battuta. Ma concedetemi le attenuanti...), Europa - Miguel -4h45'
La mano leggera dell'assistente di volo mi scuote dallo stato pseudo soporifero di dormiveglia nel quale mi sto agitando da qualche minuto. Non c'è neanche il tempo per la colazione (avevo espressamente chiesto di farmi dormire il più possibile) in quanto stiamo toccando terra. Preciso come un orologio svizzero l'Airbus 340 atterra sulla umida e semighiacciata pista dell'aeroporto di Francoforte in perfetto orario. L'antidolorifico preso prima di addormentarmi ha fatto effetto e la forma generale non è malaccio. All'andata stavo nettamente peggio. Alle 5.30 del mattino l'aeroporto è già abbastanza frequentato ma le formalità passano tutto sommato fluidamente. Mi infilo nella saletta “Welcome” della Lufthansa e mi strafogo di pane e nutella. Tanto non so nemmeno se ce la farò ad arrivare in tempo per la partenza, e allora tanto vale... A pancia piena mi appropinquo al Gate del volo per Roma.
Domenica 23 Gennaio 2011 – Ore 7.00am – Gate 34 dell'aeroporto di Francoforte, Europa – Miguel -3 ore
La partenza del volo è prevista per le 7.25am e stiamo ancora aspettando che le operazioni di imbarco comincino. Va bene l'efficienza tedesca, ma qui si esagera!... Poi mi guardo intorno e noto che non saremo più di una quindicina di passeggeri. Tempo per imbarcarli tutti: meno di 10 minuti. Infatti alle 7.20am l'aereo stacca dal Gate e si dirige verso la pista di decollo. Il pilota dice orgoglioso che atterreremo in orario, il che mi agita un po': l'orario stimato è le 9.10am. Speravo ad un minimo di anticipo, visto il giorno festivo e l'ora. Chiamo la Cooperativa Airport per prenotare l'auto. L'Airbus 321 mezzo vuoto decolla alle 7.37am. Il conto alla rovescia entra nella sua fase critica.
Domenica 23 Gennaio 2011 – Ore 8.55am – Sopra Settebagni (o almeno credo), Europa – Miguel -1h5'
Devo essermi assopito. Guardo dal finestrino e non riconosco l'usuale morfologia del territorio. Quella sotto di noi sembra la A1 e, normalmente, ci dovrebbe essere la A12.. Poi capisco: atterrerà da sud. Porc...@#!!!##@@..... L'atterraggio da nord mi avrebbe permesso di guadagnare una decina di minuti, ed in questo caso una decina di minuti possono davvero fare la differenza. Cerco di non pensarci. Qualche saggio asiatico diceva: “Se c'è soluzione, perché preoccuparsi? Se non c'è soluzione, perché preoccuparsi?” (una volta l'ho detta al mio capo. Momenti mi licenzia....). Mi butto indietro nel sedile e aspetto paziente il rumore dell'apertura del carrello. Alle 9.04am lo sento.
Domenica 23 Gennaio 2011 – Ore 9.07am – Pista 16L dell'aeroporto di Fiumicino, Europa – Miguel -53'
Touch down. Ora devo solo sperare nell'efficienza dei servizi a terra di Fiumicino. Oh mio dio!...
Domenica 23 Gennaio 2011 – Ore 9.15am – Gate B9 dell'aeroporto di Fiumicino, Europa – Miguel -42'
Efficientissimi. E corro. Semplicemente corro. Lo prendo come una sorta di riscaldamento e corro. Ho il telefono in mano per chiedere alla cooperativa Airport di mandarmi la macchina direttamente al Terminal e corro, passo la postazione della guardia di finanza e corro, esco dal termina e corro. Mi infilo dentro la macchina. Sudo.
Domenica 23 Gennaio 2011 – Ore 9.21am – Dentro l'auto verso Roma, Europa – Miguel -35'
Spiego ad un rilassato autista la situazione. Buttiamo giù un piano operativo. Passiamo dall'Aurelia, dalla Flaminia o dalla Salaria? Decidiamo per la Flaminia: meno semafori. Ognuno di noi si concentra sul compito assegnato. Lui si mette a 170 km/h, io comincio a chiamare Orazio per dirgli che arrivo (“non ce la farai mai”, mi dice... Tzè). Poi mi spoglio per indossare il completo da corsa. L'autista non ci fa caso più di tanto, anche se sono nudo come un verme... Fortunatamente è domenica mattina e per strada non c'è nessuno. Ci infiliamo sulla Flaminia come una lama calda nel burro.
Domenica 23 Gennaio 2011 – Ore 9.47am – Uscita “Campi Sportivi” dell'Olimpica, Europa – Miguel -11'
Ce l'ha fatta. Il mitico autista della cooperativa Airport mi ha fatto arrivare in tempo. Schizzo fuori dall'auto lasciando borse e bagagli all'interno. Gli dico di aspettarmi un'oretta. Corro verso il Gazebus Magnus incitato anche da un amico che aveva ascoltato la conversazione telefonica tra me e Orazio (grande Ale!). Mauro si fida e mi fornisce prontamente il nuovo completino anche se non sono arrivato con i soldi in bocca. Spillaggio del pettorale e ci scappano pure 3' minuti di riscaldamento. Incontro gli amici della società e ci auguriamo buon anno.
Domenica 23 Gennaio 2011 – Ore 10.00am – Appena fuori lo Stadio “Nando Martellini”, Europa – Miguel -0'
Partenza. E, come diceva Totò, “ho detto tutto”.....
Domenica 23 Gennaio 2011 – Ore 10.41.46am – Stadio “Nando Martellini”, Europa - Miguel +41'46"
La gioia di avercela fatta, di avere anche quest'anno corso per una causa che reputo importante, di avere ancora una volta onorato e ricordato la figura di Miguel Sanchez, superano di gran lunga la gioia di aver fatto il mio miglior tempo di sempre alla “Corsa di Miguel”.
Ciao Miguel, ci si rivede sulle strade del mondo e, se tutto va bene, il prossimo anno qui. Stesso luogo. Stessa ora. Da dovunque debba provenire.
P.S. Un grazie speciale ad Orazio per avermi aspettato. E per averci sempre creduto :-)
Claudio Feliziani