Presentati brevemente. Quando e come hai iniziato a correre?
Ciao a tutti, sono Roberto, classe 69. Ho praticamente sempre corso ma come base per altri sport. Dopo alcuni incidenti sportivi e motociclistici ho approfondito la corsa. Corro regolarmente da circa sei anni e ho iniziato quasi subito a fare qualche garetta.
Come sei arrivato alla Lazio Olimpia Runners Team?
Sono stato iscritto per un anno con Runcard, poi ho conosciuto Roberto Di Pietro che mi ha trascinato alla LRT dove ho trovato un ambiente assolutamente sano e persone accoglienti.
Fai un piccolo bilancio di questa esperienza.
Ad oggi assolutamente positivo; c’è un bel clima e fortunatamente voglia di fare che è per me fondamentale. Ci sono atleti che sono diventati amici e con cui spesso si corre e gareggia insieme.
Preferisci allenarti in compagnia o da solo?
Non ho particolari esigenze, certo è che in determinate situazioni, lunghi, maratona e ripetute in pista, la giusta compagnia aiuta molto.
Quando corri a che cosa pensi? Ti concentri sul gesto atletico, su un pensiero, sull’ambiente?
Quando corro penso a tante cose a seconda dello stato d’animo del momento, a volte intime, a volte per schiarirmi le idee o provare a ritrovare equilibrio.
Sono un malato di tecnica quindi presto molta attenzione al gesto atletico in ogni tipo di allenamento. Chi mi conosce sa di questa mia fissazione. Correre bene per correre a lungo, si spera.
Dove ti alleni? Quante volte ti alleni a settimana?
Esco da casa ed inizio a correre. La mia zona è tutt’altro che accattivante per farlo ma in una mezz’oretta riesco a raggiungere il bel Parco di Tor Tre Teste.
Corro quattro volte a settimana, ma in determinati periodi riesco ad aggiungere un quinto allenamento che può essere il nuoto, la bicicletta, un allenamento a corpo libero a casa o una quinta uscita di corsa.
L’allenamento che preferisci e perché.
Medio e ripetute. Il medio perché a mio avviso allena la concentrazione, le ripetute perché ti fanno andare oltre. Entrambi gli allenamenti credo diano consapevolezza, almeno così succede a me.
Com’è il tuo allenamento?
Tendenzialmente alterno un allenamento di quantità ad uno di qualità ma è un metodo che può variare a seconda della gara che sto preparando. Allunghi ed andature spesso accompagnano le mie corse.
Hai un allenatore? Il tuo rapporto con lui.
In passato ne ho avuti. Ho sempre avuto ottimi rapporti che ancora conservo. Da qualche tempo ho deciso di sfidarmi allenandomi senza avere una vera guida. Ho acquisito nel tempo un pizzico di conoscenza che vorrei sperimentare.
Fai stretching, ginnastica, yoga o altro e con quale frequenza?
Nota dolente. Faccio stretching ma assolutamente non tanto quanto serve soprattutto in considerazione degli anni che passano.
Hai un diario in cui annoti programmi, allenamenti, gare, test?
Assolutamente, annoto tutto sul mio diario, il tipo di allenamento e gara che ho svolto, le sensazioni che ho provato, le scarpe che ho indossato e a volte anche quello che mangio. Mi aiuto anche molto con la tecnologia, vedi Garmin Connect e Strava.
Come ti alimenti abitualmente? Quale alimentazione segui prima, durante e dopo una gara? Assumi integratori alimentari? Chi suggerisce le tue scelte dietetiche?
Negli anni ho imparato, anzi sto imparando a curare anche questo aspetto che ritengo fondamentale.
Mangio quasi tutto ma in modo spero sano e consapevole, Uso integratori quando non riesco a mangiare come vorrei e dovrei e quando il corpo me lo suggerisce, in maratona ad esempio.
Non seguo nessun suggerimento in particolare, leggo molto e mi confronto con amici che corrono ricavandone info utili.
In caso di problemi fisici a chi/che cosa ricorri? Usi abitualmente massaggi o fisioterapia o solo in caso di infortuni?
Ricorro al nuoto, il mio primo amore, negli anni mi ha tirato fuori da incidenti più o meno gravi. Inoltre, quando inizio a scricchiolare massaggi e osteopata.
Il tipo di gara che preferisci? Pista, strada o cross, gara corta o lunga?
Mi piace correre e lo amo fare in tutte le salse anche se la Maratona esercita su di me un fascino particolare.
Quali sono le sensazioni prima durante e dopo una gara?
Quando corro avverto un istinto primordiale difficile da spiegare. Correre mi pulisce, mi riempie e mi svuota. Mi sento molto fortunato e grato di poterlo fare.
Quali sono le condizioni fisiche o ambientali che ti possono condizionare?
Bere tanto e sentire l’emozione può causarmi… vabbe’, voi immaginate.
Odio, come tutti i podisti immagino, il vento.
Come ha contribuito lo sport al tuo benessere? Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare attività fisica? Cosa ti ha insegnato la corsa?
Lo sport è la mia vita, lo è sempre stato e mi ha anche tirato fuori da brutte situazioni nel corso della mia vita. Correre mi fa stare bene e mi insegna il sacrificio e la tenacia.
Ti sei sentito campione nello sport almeno una volta nella vita?
Non siamo professionisti e quindi ritengo che “campioni” lo siamo un po’ tutti.
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva?
Provengo da una famiglia di sportivi quindi posso solo ricevere consensi. Alcuni amici, che ovviamente non corrono, ritengono che io sia un “malato”. Certo è che ormai tante amicizie sono nate dalla passione per questo sport e quindi…
Quali sono i risultati sportivi che ricordi con più piacere? La gara più difficile, quella dove hai sperimentato le emozioni più belle? Il successo che più ti ha gratificato?
La seconda Maratona di Firenze. La mia prima maratona fu proprio Firenze ma la potei correre grazie ad una infiltrazione di antidolorifico finendola ovviamente in condizioni pessime e con un crono non esaltante. La prima cosa che feci fu iscrivermi all’edizione successiva iniziando a tramare la mia “riscossa”.
Fu una Maratona esaltante, sia per condotta di gara sia perché corsa in condizioni meteo a dir poco avverse. Pioggia, vento e freddo, talmente freddo che ai ristori mi caddero i bicchieri di acqua avendo ormai perso il senso del tatto. È stata definita una edizione epica, molti si ritirarono per ipotermia e tanti tagliarono il traguardo con le lacrime agli occhi me compreso.
Chi ti piace ricordare fra le persone che hai conosciuto praticando lo sport?
Viridiana.
Hai incontrato il doping nella tua carriera sportiva? C’è un messaggio che vorresti dare per sconsigliarne l’uso?
Mai. Dopatevi di sport sano perché col doping non siete voi, ingannate voi stessi, la vostra dignità e la vostra anima.
Come hai gestito eventuali crisi, sconfitte, infortuni? Hai mai pensato o rischiato per infortuni o altro di smettere?
Li ho gestiti frenando, rallentando e tirando fuori l’umiltà. Si riparte semplicemente a testa bassa cercando di sfruttare quello che si impara sulla nostra pelle. Non ho mai pensato di mollare, di cambiare piuttosto, e credo sia proprio questo che lo sport insegna, a non arrendersi o eventualmente a trovare alternative.
Quali sono i tuoi prossimi obiettivi sportivi? Un sogno realizzato o da realizzare?
Non ho sogni, vorrei semplicemente migliorarmi. Gli obiettivi sono tanti ma il primo è quello di rendermi il più sano possibile con lo sport, con la corsa cercando di prolungare questo stato e chissà che intanto non esca fuori qualche personal best.
«L’importante non è vincere, ma partecipare con il massimo impegno e al limite delle proprie possibilità» (De Coubertin). Sei d’accordo? Quale può essere un tuo messaggio rivolto a un amico per avvicinarsi a questo sport?
Quando dai il meglio di te con intelligenza e lealtà, a mio avviso vinci sempre.
Consigli ad amici onestamente non saprei darne, ma se vogliono cercare il benessere sia fisico che mentale, consiglio la corsa. Il sudore è tanto ma quello che ti ritorna è impagabile.
Riesci ad immaginare una vita senza lo sport?
Passiamo alla domanda successiva.
Come riesci a conciliare il podismo con gli impegni di lavoro e di famiglia?
Una passione non ha ostacoli, il modo di praticarla si trova. Niente scuse.
Segui trasmissioni televisive di sport? Frequenti siti di sport? Segui l’atletica?
Leggo molto di corsa e seguo diversi siti sportivi.
Lo sportivo che preferisci e perché.
Il mio mito sportivo? “Lo sport è bello perché non è sufficiente l’abito. Chiunque può provarci”: Pietro Mennea