Ciao, sono Anna Danila, per gli amici Danila.

Ciao, sono Ismaele TRONO, originario di Lecce, vivo a Roma dal 2005, sono appassionato di sport e della natura.

Quando e come avete iniziato a correre?

Danila: La mia vita da runner è iniziata ufficialmente nel 2014; dico ufficialmente perché fin da piccola ho praticato sport: dai 6 ai 16 anni calcio specialmente con gli amici “maschietti” per strada, nei piccoli tornei di rione. Poi per problemi inerenti allo studio ho dovuto abbandonare, ma sono sempre stata in movimento tra bici e corsette con amici.

Ismaele: La mia vita da atleta è iniziata più o meno nel 2001 con le prime gare ai Giochi della gioventù: mi sono cimentato sulle gare in pista dai 100 a 400 metri. Dopo qualche anno, ho iniziato a correre anche gare su strada e campestri su brevi distanze. Con il trasferimento a Roma nel 2005 ho iniziato a fare le gare classiche romane sui 10 km e 15 km e anche qualche 5000 in pista a livello Juniores / Promessa.

Come siete arrivati alla Lazio Runners Team?

D: La mia prima gara e iscrizione alla Lazio Runner Team è del 2015, quando mi lascio finalmente convincere da mio marito Ismaele, iscritto da secoli con una società di atletica, a fare il certificato medico agonistico (ancora ricordo lo sforzo per poterlo avere: non avevo la più pallida idea che fosse così duro), iscrivermi e correre con lui (secondo il mio passo) una gara, quella di Capitan Ultimo.

I: La mia prima gara con i colori della Lazio Olimpia Runner Team risale a gennaio 2010 (Trofeo lidense). L’iscrizione alla società è avvenuta dopo una ricerca online delle società podistiche romane, mi sono fatto affascinare dai colori biancocelesti e dalle recensioni positive e così ho deciso di passare dalla mia società di origine Atletica Top Runners Lecce all’attuale LORT.

Preferite allenarvi in compagnia o da soli? Quando correte a che cosa pensate? Vi concentrate sul gesto atletico, su un pensiero, sull’ambiente? Dove vi allenante? Quante volte vi allenate a settimana? L’allenamento che preferite e perché. Com’è il vostro allenamento?

D: Generalmente mi alleno da sola tre volte a settimana, ma può variare molto a seconda dei turni di lavoro. A volte mi capita di incontrare qualcuno a cui mi associo volentieri per una corsetta. Non seguo per niente allenamenti stabiliti o altro, vado, corro e mi fermo quando mi sento stanca, non prendendo minimamente in considerazione né i km percorsi né il tempo impiegato. Mio marito ha cercato varie volte di essere il mio allenatore, ma non son per niente una brava allieva. perché per me l’importante è partecipare, non vincere col massimo impegno e al limite delle proprie forze. ma sempre e solo divertendomi.

I: Preferisco allenarmi in compagnia, si migliora anche seguendo il passo di atleti più forti e poi una mano tira l’altra. Durante la corsa penso a cosa fare nella giornata e come gestire gli impegni, ma ammiro anche, l’ambiente che mi circonda, come le strade e i paesaggi che percorro. Quando ho lavori specifici (ripetute lunghe o corte) il pensiero invece si concentra sull’andatura e sulla gestione della fatica. Mi alleno molte volte a villa Borghese dato la vicinanza al mio lavoro, ma anche sulla pista di atletica al Paolo Rosi o alla Farnesina. Durante la settimana mi alleno 6 giorni, a volte 7, ma un’uscita la faccio senza orologio e senza obiettivi quindi a sensazione. L’allenamento che preferisco sono sicuramente le ripetute in pista dai 200 ai 1000. La pista mi riesce a dare tanto a livello di spinta e di sensazioni positive. Il mio allenamento si basa in base alla gara prefissata da fare, in genere su due/tre lavori specifici a settimana, un medio, un lungo e un progressivo. Come allenatore molte volte e quando riesco in base al lavoro mi affido a Mario Vaiani, ottimo allenatore con metodi efficaci e mirati. Ho un rapporto di amicizia profondo e lo rispetto per i consigli che mi dà in ogni fase dell’allenamento, che mia hanno aiutato a crescere a livello sportivo e umano. (Il nostro Mario è in effetti uno dei valori aggiunti della Lazio Olimpia, nda). Faccio stretching prima di ogni allenamento 5’/10’ e dopo il defaticamento. A volte dato il tempo ristretto non riesco a farlo alla fine dell’allenamento. Questo è un aspetto da migliorare data la sua importanza. Ho un’agenda dove appunto tutti gli allenamenti, molte volte la rileggo per prendere spunti e fare meglio nelle gare. Se si vuole andare forte si deve far caso ai particolari perché fanno la differenza, e rivedere gli allenamenti aiuta a correggere gli errori fatti.

Come vi alimentate abitualmente? Quale alimentazione seguite prima, durante e dopo una gara? Assumete integratori alimentari?

D: L’unica dieta che cerco di seguire è composta da proteine, verdura e pochi carboidrati. Non prendo integratori perché ancora non ho trovato il gusto che mi piace e non me lo fa sembrare una costrizione.

I: Cerco di mangiare adeguatamente durante la settimana: 5 pasti al giorno ricchi di proteine e verdura. Il giorno prima della gara mangio più carboidrati rispetto agli altri giorni, mentre il post gara è ricco di proteine per reintegrare lo sforzo fatto. Prendo in maniera ciclica integratori utili per le cartilagini e i legamenti sollecitati durante la corsa. Sono seguito da una nutrizionista. Un consiglio nutrizionale è sempre utile nel mondo del running e un nutrizionista può aiutare a ottimizzare il corpo alla corsa.

In caso di problemi fisici a chi/che cosa ricorrete? Usate abitualmente massaggi o fisioterapia o solo in caso di infortuni?

D: In caso di problemi fisici mi affido alle mani sapienti del nostro mitico Fisiomax (Massimo Capria, nda)

I: In caso di problemi fisici mi affido alle mani sapienti e meticolose del nostro Fisiomax. Una volta al mese è utile massaggiare quelle parti del corpo che vengono costantemente sollecitate nella corsa. In caso di infortuni concordo la terapia giusta da fare con il fisioterapista o l’ortopedico. Un massaggio e una laserterapia al punto infiammato possono accorciare i tempi di ripresa.

Il tipo di gara che preferite? Pista, strada o cross, gara corta o lunga? Quali sono le sensazioni prima durante e dopo una gara?

D: Preferisco le gare su strada, generalmente 10km, i cross ne faccio proprio a meno volentieri e per la pista non seguendo degli allenamenti specifici, son troppo “na pippa” per potervi partecipare anche se a volte ho partecipato e adesso che me lo fai ricordare sono stata campionessa regionale sui 5000m in pista categoria sf40. Le mie sensazioni prima della gara? Diciamo che mi presento e allo start comincio a correre e poi a seconda di come mi sento corro, e corro per divertirmi a fermare il cronometro entro l’ora sui 10 km.

I: Preferisco le gare su strada, generalmente 5 o 10km, i cross li faccio nel periodo invernale, per le gare in pista se è necessario per la società mi cimento nei 1500 o 5000. Prima di ogni gara sento sempre un po’ di sana tensione agonistica, poi dopo la partenza mi confronto con gli altri e fisso un obiettivo fattibile da raggiungere a livello cronometrico. Ma ogni gara è a sé e in base alla condizione cerco di dare il massimo che ho in quel momento. Il post gara è puro scarico di adrenalina e incitamento ai compagni di squadra.

Quali sono le condizioni fisiche o ambientali che vi possono condizionare?

D: Mi possono condizionare più le condizioni fisiche rispetto a quelle ambientali anche se lo ammetto, quando piove troppo forte o c’è troppo vento preferisco correre sul tappetino.

I: Il troppo caldo e il troppo freddo li soffro fisicamente soprattutto all’inizio e nella parte finale di una gara.

Come ha contribuito lo sport al vostro benessere? Cosa avete scoperto del vostro carattere nel praticare attività fisica? Cosa vi ha insegnato la corsa?

D: Lo sport per me è benessere fisico e psichico perché tutti i problemi, i pensieri, le frustrazioni, le gioie della solita vita spariscono in quell’ora; rimane solo la voglia di svagarsi, divertirsi, lasciare la mente libera e andare avanti magari in panorami in vicinanza del mare.

I: Lo sport è uno scarico di adrenalina e stress utile per iniziare la giornata al meglio. Correre al mattino è un toccasana per sentire il corpo e il risveglio della città. Nel praticare attività fisica ho scoperto che non ne posso fare a meno, a volte esagero ma ormai è una droga per me. La corsa ti insegna a rialzarti sempre e a non mollare mai, che il raggiungere un obiettivo deve passare da dure fatiche, e una volta raggiunto sarà pura soddisfazione come tutte le cose della vita. Mi son sentito un po’ campione nelle poche gare in cui sono arrivato primo, come alla Run for Autism del 2021 o alla Derby Run del 2018, e nelle altre in cui ho fatto dei primati personali. Ripaga di tutti gli allenamenti fatti e dei sacrifici con il proprio allenatore e la famiglia.

Cosa pensano familiari e amici della vostra attività sportiva?

D: La mia famiglia di origine non è mai stata molto contenta della mia attività sportiva, sono l’unica a praticarla, ma ciò mi ha aiutato a stare attenta alle amicizie e ad impegnarmi sempre in quello che faccio.

I: La mia famiglia lo sa che per me la corsa è tutto, purtroppo a volte esagero a prenderla troppo sul serio. Un difetto che so da dover colmare. Ringrazio i miei genitori che da piccolo mi hanno portato al campo di atletica a conoscere questo sport e mia moglie Danila che mi supporta soprattutto nei periodi più difficili, nell’affrontare le gare e superare infortuni.

Quali sono i risultati sportivi che ricordate con più piacere? La gara più difficile, quella dove avete sperimentato le emozioni più belle? Il successo che più vi ha gratificato?

D: La gara più bella in assoluto direi che è quella che si corre in un paesaggio suggestivo, magari sul lungo mare o sul lungo lago; rimangono quelle più belle e che ricordo con più piacere; ma mi gratificano anche quelle corse con un gruppo di amici, anche in uno scenario non proprio sublime.

I: Le gare più belle in assoluto sono quelle in cui sto bene fisicamente e di testa e in cui riesco a fare un bel tempo, ne ho fatte tante ma sicuramente una delle più belle è la Corsa di Miguel, arrivare nello stadio Olimpico è una sensazione unica. Le gare più difficili sono state quelle dove mi sono cotto prima di arrivare all’arrivo, in cui ero talmente stanco che mi sarei fermato, come la Mami Run del 2017. Il successo più bello è stato vincere la Run For Autism 2021 per la prima posizione raggiunta e lo scopo benefico.

Chi vi piace ricordare fra le persone che avete conosciuto praticando lo sport?

D: Praticando lo sport ho conosciuto tantissima gente, Massimo Capria, Vincenzo Greco, Gianfranco Roncadin, Paola Plebani, per tutti Paoletta, e Concetto Luzzi con cui facciamo riscaldamento pre-gara, e tutti gli altri LORT, ma ricordo con piacere anche un gruppo di signore. tutte di Formello. con le quali correvo e mi allenavo i primi tempi; poi purtroppo il gruppetto si è diviso per i diversi impegni lavorativi e famigliari ma siamo sempre in contatto. Rimane nel cuore e correrà sempre con noi Viridiana Rotondi, che ci spronava prima e dopo ogni gara sempre con quel sorriso contagioso, che non faceva sentire la fatica, solo il divertimento e la compagnia; adesso continuerà sicuramente a darci una pacca sulla spalla per non farci fermare mai e farci sempre sorridere. Lo sport mi ha insegnato proprio questo, che quando ti senti solo basta mettere un paio di scarpe ai piedi e andare a correre: lì per strada troverai sempre qualche sorriso che ti spronerà ad andare avanti, lì vedrai il degrado di alcuni quartieri, ma anche scoprirai quanto la natura può darti, farti sentire felice e parte del mondo. 

I: Praticando lo sport fin da piccolo ho conosciuto tanti appassionati di corsa, ricordo con piacere il mio allenatore della scuola superiore che mi ha portato a vincere gare sui 100, 200 a livello provinciale ai Giochi della gioventù, poi la mia allenatrice della società Atletica Top Runners Lecce che mi ha portato tanta esperienza e voglia di correre e infine voglio ricordare il Presidentissimo Enzo Fioravanti, persona sempre disponibile e solare. Infine, volevo ricordare un’amica e una runner sempre sorridente, che ci ha lasciato per un tragico incidente: Viridiana Rotondi. Ci spronava e incoraggiava sia prima che dopo ogni gara con la gioia che la contraddistingueva; ci ha sempre dato un esempio di come affrontare la fatica nel divertimento e nel giusto spirito di aggregazione. Ha lasciato un vuoto che non sarà facile da colmare.

Avete incontrato il doping nella vostra carriera sportiva? C’è un messaggio che vorreste dare per sconsigliarne l’uso?

D: Doping? La vita, la corsa, il movimento in generale e tutto ciò che ci circonda sono il mio doping. Il doping per tutti deve essere la nostra volontà di stabilire e raggiungere un obiettivo, un traguardo, non perché così ci si può fermare ma per cercarne altri e altri ancora da tagliare.

I: Non ho mai incontrato il doping e a tutti dico che dalla miglior fatica arrivano i migliori risultati sia personali che sportivi e dopo ogni caduta c’è una risalita.

Come avete gestito eventuali crisi, sconfitte, infortuni? Avete mai pensato o rischiato per infortuni o altro di smettere?

D: Come tutti ho avuto alti e bassi fisici che mi hanno condizionato, e causato solo un ritardo nel tagliare un traguardo, ma li ho sempre affrontati e cercato di risolverli con un periodo di stop e, quando necessario, con cure mediche e trattamenti di fisioterapia, ma mai ciò mi ha portato a pensare di smettere, ma solo a farmi trovare la forza e la determinazione per tornare a correre al più presto.

I: Sconfitte tante, crisi poche come gli infortuni. Fanno parte della vita di noi runners, bisogna saperli gestire e sapere dove il corpo può arrivare. Bisogna saper ascoltare il corpo e capire che quando c’è un dolore può essere necessario fermarsi. Ho sempre pensato che dopo un infortunio ci sia una risalita per ritornare con gradualità a correre ed essere più forte di prima, perché da ogni infortunio ci si impara sempre qualcosa in più.

Quali sono i vostri prossimi obiettivi sportivi? Un sogno realizzato o da realizzare?

D: Il mio sogno è per il momento riuscire a correre la maratona di New York e come tutti i sogni farò in modo che non rimanga in un cassetto per sempre, ma lavorerò duro e con pazienza per poterlo realizzare.   

I: Il mio sogno è scendere ai 34’ su un 10000 e vincere qualche gara in pista a livello regionale. Per ora mi accontento di andare sui 3’35/30 sui 10000, venendo dalla velocità è già un grosso risultato ottenuto dopo tanti anni. Bisogna saper aspettare la migliore condizione, una stagione come quella che ho avuto nel 2018.

«L’importante non è vincere, ma partecipare con il massimo impegno e al limite delle proprie possibilità» (De Coubertin). Quale può essere un vostro messaggio rivolto a un amico per avvicinarsi a questo sport?

D: Sono d’accordo, ma per me rimane fondamentale anche e soprattutto riuscire a divertirsi. Ed è proprio questo che dico ai miei amici per spronarli a fare sport.

I: Sono d’accordo, anche se a volte mi faccio trasportare e quando indosso il pettorale è difficile sapersi contenere da un sano agonismo. L’avversario alla fine va sempre rispettato e gratificato. Ed è proprio questo che dico ai miei amici, di saper gestire l’agonismo, che non deve superare lo spirito sportivo, come avviene in alcuni sport.

Come riuscite a conciliare il podismo con gli impegni di lavoro e di famiglia?

D: Riuscire a conciliare gli impegni lavorativi e famigliari con lo sport è il vero ostacolo da superare ogni giorno; ma magari svegliandomi un’oretta prima o trascurando la casa per un giorno (per fortuna mio marito è anche più preciso di me in termini di sport e allenamento) riesco a ritagliarmi il tempo di farlo.

I: Riuscire a conciliare gli impegni lavorativi e famigliari con lo sport è il vero ostacolo da superare ogni giorno. Come dice mia moglie Danila, bisogna ritagliarsi del tempo libero durante la giornata anche a costo del sacrificio di alzarsi presto e andare a letto prestissimo come le galline.

Riuscite ad immaginare una vita senza lo sport? Seguite l’atletica? Seguite trasmissioni televisive di sport? Frequentate siti di sport? Lo sportivo che preferite e perché.

D: Non riesco ad immaginare la vita senza sport, anzi guardo spesso e solo quello in tv, dal calcio, il mio primo e ancora grande amore, all’atletica spaziando anche nel ciclismo, moto, tennis...

I: Non credo proprio, anzi penso che quando andrò in pensione avrò più tempo per gestire il mio più grande hobby. Seguo l’atletica sui social e sui giornali, in particolare seguo le statistiche e prendo spunti su come migliorare le prestazioni sportive. Il lunedì seguo in particolare la trasmissione di AtleticaCAT sul canale locale 58, parlano delle gare della domenica e danno interessanti notizie alimentari e tecniche. Poi seguo comunque tutti gli sport della domenica dal calcio al rugby alla F1. Lo sport che preferisco oltre al calcio è il rugby, uno sport duro ma che insegna il rispetto degli avversari.